Margherita Gaspari

Io sono Margherita, ho studiato 10 anni i cani:

come educarli, come fargli fare movimenti, lavori utili o meno…
e quando sono riuscita a fargli fare quello che voglio?
Ho iniziato a pormi delle nuove domande…

Perché se un cane viene educato “correttamente” alcuni cani sono sempre agitati? Altri tirano al guinzaglio? Alcuni lo mordono, alcuni faticano a concentrarsi, altri distruggono tutto? Cosa genera questi comportamenti? E perché?

A questo punto ho ricominciato da capo… ho ricominciato a vedere il cane senza l’uomo (che attenzione non è come molti pensano, il lupo!!! Il lupo è il lupo e il cane è un altro animale geneticamente differente, un’altra specie).

Studiare il cane senza l’uomo può sembrare un paradosso… invece no! Il cane è un animale che può esistere senza l’uomo o ai margini della nicchia ecologica umana, senza che l’uomo si immoli a salvatore…

Qui iniziano i miei sudi… Cosa cerca il cane? Dove proietta la sua felicità? Dove proietta la paura? Come nasce la paura a uno stimolo? Come comunica? Che tipo di legami crea? Dove orienta le sue scelte?
Anno dopo anno, cane dopo cane, ho iniziato a vedere il cane… ma anche questo non bastava…

Il cane che vive nelle nostre case come si adegua come si muovono le sue emozioni? In relazione a chi?

In relazione = Un rapporto tra due o più individui che orientano reciprocamente le loro azioni.
Le relazioni sociali possono essere profonde e stabili (ad esempio il legame familiare tra genitore e figlio), ma anche transitorie e superficiali (come nel caso di due conoscenti che frequentano lo stesso bar).

Le relazioni si distinguono anche tra:
a) cooperative: quando l’azione è orientata verso il raggiungimento di uno scopo in comune
b) conflittuali: nel caso in cui le azioni sono orientate verso il tentativo di affermare la propria volontà, le proprie opinioni o di accaparrarsi risorse scarse e limitate.

Il cane vive in relazione alla sua famiglia, e ho scoperto che la relazione con essa determina l’equilibrio del cane, del rapporto, delle persone che vivono nella relazione con esso…

Mi spiego meglio: ognuno di noi vive di relazioni che nutrono la nostra personalità, le nostre necessità, le nostre paure, forze, debolezze etc. le nostre relazioni ci formano, le relazioni che lasciano un impronta più profonda sono quelle della famiglia…il cane in quanto essere sociale subisce le stesse dinamiche e sulle basi delle relazioni della propria famiglia forma buona parte della propria personalità…

Un cane che viene continuamente vessato di imposizioni, comandi, svilupperà una serie di possibili profili comportamentali ( in base anche alla razza, alla personalità al suo vissuto precedente) in relazione a quel tipo di rapporto…

Le domande da porci se vogliamo aiutare quel cane a vivere meglio la relazione con quella persona è:
a) Cosa porta quella persona ad avere la necessità di controllare così il suo cane? Quali sono le sue fragilità? Quali sono le sue necessità?
b) Cosa porta quel cane ad avere quel comportamento in risposta a quel proprietario? Quali sono le sue fragilità? Quali sono le sue necessità?

Il mio lavoro di analisi e di studio si è orientato sulla ricerca sostenibile di una risposta appagante per cane e proprietario nel rispetto delle loro routine, nel rispetto delle loro necessità specifiche, alla ricerca dell’equilibrio, non dell’equilibrio da manuale, ma del loro UNICO equilibrio fatto di fragilità, di abitudini etc…

Tutto questo è il frutto di una vita alla ricerca di un equilibrio mio personale, fatto di rapporti con cani e persone, è frutto di tanti errori e di relazioni appaganti, e relazioni distruttive….è frutto delle persone con le quali ho instaurato rapporti e che mi sostengono nei fallimenti e nelle fatiche… Marco (mio marito), Vittoria (mia figlia) e i miei maestri di vita (i miei cani):

Matilde, una maestra di pazienza…

Venivo da un vuoto nel cuore nel 2009 mi sono lasciata con il fidanzato torinese, e con lui ho lasciato i nostri cani, il senso di colpa e la nostalgia mi portavano a guardare i cani con occhi empatici come se ognuno di loro portasse con se tutta la mia sofferenza per Briseide e Nerone.

Sono trascorsi 2 anni quando un amica di Viterbo mi propone uno dei cuccioli della sua bassotta….e il 3 settembre 2011, Matilde è entrata nella mia vita. Con Matilde è iniziato un lavoro di studio di me stessa attraverso la mia relazione con lei e i primi studi di comportamento del cane…

Matilde colmava ed assorbiva il mio bisogno di amore e di accudimento, inconsciamente riversavo su di lei le mie proiezioni, le mie fatiche i miei desideri, e a volte mi scontravo con il mio cane ideale ed il mio cane reale, ma lei è un cane e come tutti i cani sono clementi e ti amano e ti ricompensano anche degli errori…

Matilde mi ha accompagnato, è stata protagonista del mio percorso di studi e del mio percorso di scoperta e crescita personale, non senza criticità, sofferenze, rifiuti e paure…

Matilde era sempre lì accanto a me a raccogliere le mie lacrime e le mie presunzioni….
Matilde è stata anche il collegamento che ha reso possibile l’amore tra me e mio marito… a volte i cani senza volerlo svolgono anche il ruolo di filo conduttore delle nostre vite…

Ancora oggi la mia piccola Mati è un membro regolatore della mia famiglia, una collega di lavoro che mi aiuta a vedere le fragilità degli altri cani e delle persone con cui lavoro… Matilde è un pezzo della mia vita, in insegnante , un’amica leale.

Margot, Quando l’amore non basta…

Ero al canile per svolgere un progetto di ricerca sui problemi comportamentali ed i fiori di Bach nei cani di canile. Non era il momento per prendere un altro cane, anche se nel mio cuore lo desideravo. Passavo il tempo ad osservare i cani uno a uno di gabbia in gabbia… Poi un giorno è toccato a lei… Che si chiama Margot come me, il mio soprannome è Margot.

Lei è un “cane fobico”, a livello grave, inadottabile…. Sentivo il battito del suo cuore vedevo il terrore nei suoi occhi e la bava scendeva dalle labbra, rigida paralizzata dalla paura…

Nelle mie orecchie risuonava la parola “inadottabile”.
La realtà bruciava contro la mia ferrea convinzione: NON ESISTONO CANI IRRECUPERABILI E INADOTTABILI.

Tanti anni di studio da tradurre in tempo, movimenti, silenzi…

Eh si perché con i cani che hanno perso fiducia nel genere umano ci vuole tempo pazienza e silenzio…

Ho iniziato a farle conoscere il mondo alle 5 del mattino quando il tempo sembra dilatato, e i rumori sembrano più gentili… Margot rimaneva rigida ostinata nel suo desiderio di fuga, di fuga da me dell’ennesimo essere umano che non avrebbe rispettato le sue necessità il suo corpo le sue paure.

Il primo giorno siamo rimaste l’una attaccata all’altra attraverso un guinzaglio di 5 metri teso alla sua massima lunghezza per 20 infiniti minuti, ferme in attesa io di offrirle uno scambio.
Mi sarebbe bastato anche solo un centimetro nella mia direzione….le avrei reso lo spazio, la direzione di cui aveva bisogno….ma concedere un solo centimetro per lei significava accordarmi fiducia…

La fiducia non si guadagna con il ricatto di un bocconcino, ma con la pazienza, la costanza, il rispetto…

Così è iniziata la nostra storia fatta di grandi vittorie e delusioni, passi avanti e passi indietro….determinazione e amore.

Oggi Margot è parte della famiglia e ci ha ricompensato scegliendo di starci vicino, di scegliere noi anche quando è libera di andarsene…

Oggi Margot è libera di scegliere dove cercare la sua felicità… e Margot ha scelto noi!